Accise, facciamo un po’ di chiarezza

I prezzi al distributore tornano a salire. Quello medio nazionale della benzina in modalità self service sfonda quota 2 euro/litro. Un livello che si era già raggiunto all’inizio del marzo scorso, quando però non era ancora in vigore il taglio dell’accisa di 30,5 centesimi al litro deciso dal governo Draghi a partire dal 22 marzo. Senza considerare lo sconto fiscale, oggi saremmo a 2,31 euro/litro. L’esecutivo valuta per questo una proroga del taglio delle accise sui carburanti fino a fine luglio. Gli sconti attualmente in vigore scadranno infatti l’8 luglio e l’orientamento - considerate le risorse a disposizione - sarebbe quello di procedere mese per mese.

Si consideri che oggi, ad esempio, al servito la benzina verde è già a 2,134 euro al litro. Prezzi record che in un Paese come il nostro, in cui l’85% delle merci viaggia su strada, rischiano di avere un effetto valanga sui costi delle imprese e dunque sulla spesa dei consumatori.

Ma entriamo più nel dettaglio e cerchiamo di capire in cosa consistono le accise. Il vocabolario le definisce un “Tributo indiretto a riscossione mediata che si applica a determinati beni (per esempio, carburanti, elettricità, alcolici, sigarette, fiammiferi) al momento della produzione o della vendita, e viene pagato dal produttore o dal commerciante trasferendone l’onere sul consumatore, cioè includendolo nel prezzo di vendita”. Più volgarmente, tasse.

Tasse introdotte negli anni per finanziare risposte a determinate emergenze, che è utile ricordare: 1) 1956, Finanziamento supporto crisi di Suez – 0,00723 euro; 2) 1963, Ricostruzione disastro del Vajont – 0,00516 euro; 3) 1966, Ricostruzione alluvione di Firenze – 0,00516 euro; 4) 1968, Ricostruzione terremoto del Belice – 0,00516 euro; 5) 1976, Ricostruzione terremoto del Friuli – 0,00511 euro; 6) 1980, Ricostruzione terremoto dell’Irpinia – 0,0387 euro; 7) 1982, Finanziamento missione ONU in Libano – 0,106 euro; 8) 1996, Finanziamento missione ONU in Bosnia – 0,0114 euro; 9) 2004, Rinnovo contratto autoferrotranvieri - 0,020 euro; 10) 2005, Acquisto autobus ecologici – 0,005 euro; 11) 2009, Ricostruzione terremoto de L’Aquila – 0,0051 euro; 12) 2011, Finanziamento alla cultura – 0,0071; 13) 2011, Finanziamento crisi migratoria libica - 0,040 euro; 14) 2011, Ricostruzione alluvione Toscana e Liguria – 0,0089 euro; 15) 2011, Finanziamento decreto “Salva Italia” – 0,082 euro; 16) 2012, Finanziamento ricostruzione terremoto Emilia – 0,024 euro; 17) 2014, Finanziamento “Bonus gestori” – 0,005 euro; 18) 2014, Finanziamento “Decreto fare” – 0,0024.

Dunque, senza “l’aiutino” dell’esecutivo le accise graverebbero sul prezzo alla pompa per un totale di 728 centesimi a cui ovviamente va aggiunta l’Iva per un totale di oltre 1,049 euro di tassazione su ogni litro di benzina. Il dato sconfortante è che settimana dopo settimana ci accingiamo a toccare, anzi a sfondare quelle vette e nonostante gli interventi del governo.

 

T. A.

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